La ricerca della tata giusta è certamente un momento di grande apprensione per i genitori dei pelosetti di tutto il mondo. Perché diciamocelo, trovare qualcuno che provi lo stesso profondo amore che noi proviamo nei loro confronti, è tutt’altro che semplice!
Adottando i nostri pelosi, abbiamo fatto si, un patto d’amore (non mi piace definirlo sacrificio…e anche per diversi anni della nostra vita), ma è altrettanto vero che nessuno ha stabilito che dopo un’adozione, bisogna necessariamente rinunciare a tutto il resto, anche se molto spesso è quello che vogliono farci credere. È certamente una responsabilità enorme, ma la nostra salute è pari a quella che garantiamo loro durante gli anni di questa bellissima convivenza. Anzi è nostro dovere rimanere in forma per garantire loro, protezione e amore eterno. Quindi, si alle vacanze ma anche si, al cat sitter giusto!
E allora, quali caratteristiche deve avere la Nanny perfetta?
Bè, innazitutto, affidiamoci alle nostre sensazioni. Fiducia e amore per gli animali (si percepiscono a pelle!), sono gli ingredienti principali. Noi, che conosciamo bene il nostro gatto, possiamo individuare dal suo atteggiamento, cosa ne pensa dello sconosciuto che ha di fronte. Per esempio, un gatto che dopo averci annusato, non mostra alcun cambiamento di abitudini ed è sereno, ci sta già dimostrando grande fiducia. Attenzione invece, quando il micio, si approccia si in maniera interessata allo sconosciuto, ma mostra segni di insofferenza. Ricordo che una sera, io e il mio compagno, invitammo degli amici a cena. Tra di loro, anche persone che non facevano parte del gruppo. Uno dei miei gatti, incuriosito, le si avvicinò, ma iniziò ad avere un atteggiamento atipico per la sua indole docile e amabile. Stirando le zampe in avanti, iniziò a grattare nervosamente e copiosamente il copri divano in direzione della ragazza, al punto che dovetti allontanarlo per interrompere quello strano stato di nevrosi. Non nego che prima di lui, avevo già notato qualcosa di strano in lei ed evito qui di raccontare, cosa successe a fine serata. La cosa certa e che entrambi, ci avevamo visto giusto! Questo, per ribadire quanto le nostre sensazioni, giochino un ruolo fondamentale nella scelta del cat sitter ideale.
Inoltre, sempre grazie al materiale informativo raccolto nel corso della mia esperienza, invito tutti i genitori dei piccoli felini a rivolgersi sempre a persone che convivono principalmente, se non esclusivamente con gatti e non con cani, essendo due realtà si, molto simili in termini di amore, ma molto diverse in termini di gestione di questi animali. Io stessa, pur amando alla follia il mondo animale, cani compresi, ho negato più volte la mia disponibilità come dog sitter, avendo speso un tempo davvero limitato della mia vita con loro.
Stabilita l’affinità umana, possiamo poi dedicarci totalmente ai veri protagonisti di questa ‘avventura’, i nostri gatti! Assicuriamoci che in nostra assenza, possano sentirsi totalmente a loro agio, lasciandogli a disposizione i loro giochi preferiti, ma anche copertine e scatole che usano abitualmente e che potranno condividere con lo sconosciuto, il cat sitter, ‘l’amico di passaggio’. Lasciandoli nell’ambiente in cui sono cresciuti e in cui hanno sviluppato le loro certezze e abitudini, potranno, una volta soddisfatte le loro necessità, godersi in pace il loro preziosissimo territorio.
Certamente, invitare a casa propria per la prima volta la Cat Nanny, mettendole nelle mani un pacchettino di ‘treats’ (dolcetti), per testare la qualità del servizio offerto, oltre a non creare i migliori presupposti per il periodo di copertura richiesto, sminuirà la qualità del servizio offerto stesso. Spesso, le persone (il più delle volte donne) che decidono di approcciarsi a questa professione, sono a loro volta, proprietari di animali da compagnia e molti, da ormai tantissimi anni, quindi, non hanno bisogno di essere messi alla prova in un contesto che fa parte della loro quotidianità.
Recentemente, mi sono ritrovata a ‘discutere’ in tutta libertà, con una mia cliente simpaticissima, delle tariffe percepite dalle Cat Sitters. E qui si apre un mondo che mi piacerebbe condividere con voi perché trovo che questo, sia un dato di assoluta importanza per comprenderne dinamiche e verità, e perché no, anche falsità in merito.
Ora, per l’anno 2024, è stato calcolato che un Pet Sitter a Milano, può richiedere dai €7 ai €18 all’ora e anche l’esperienza stessa dei clienti, farebbe affiorare questo dato del tutto veritiero e interessante. Quanti di noi, nel corso del tempo, hanno dovuto affidarsi a più di una cat sitter per i motivi che tutti conosciamo? Credo in tantissimi. Non è raro ritrovarsi di fronte a richieste molto diverse tra di loro che a volte ci sorprendono per la loro economicità, altre che invece, suscitano disappunto per il costo, a nostro parere, esagerato.
Ormai da qualche tempo, mi sono approcciata a questo fantastico, dinamico e variegato (a volte anche avariato!), mondo del cat sitting. Ed è proprio da questo ultimo paragrafo che mi piacerebbe spiegarvi da dove nascono le differenze di prezzo.
Qualcuno, potrebbe sorridere, dicendogli che il servizio di cat sitting comporta un livello di stress non indifferente. ‘Ma dai, per due passaggi al giorno (a volte anche solo uno), mettere una ciotola di cibo per terra, pulire la lettiera e muovere una cordicella da cui penzola un topino di pezza per intrattenere il micio, quale stress potrà mai provocare?’ Purtroppo, non è esattamente così che funziona e vi dico subito il perché. Al di là dello spostamento che non è sempre quello che ti conduce dalla porta di casa tua a quella del vicino e magari, sullo stesso pianerottolo, il cat sitter, sin dal primo incontro con te e il tuo micio o mici, si sta già assumendo una grandissima responsabilità. Quando sarai via, si recherà presso la tua abitazione e dovrà assicurarsi, non solo che il tuo micio abbia tutto ciò di cui ha bisogno, mettere in pratica le istruzioni che gli avrai elencato prima di partire (banali per te, ma non per il cat sitter che vive altrove e con abitudini differenti dalle tue), ma sincerarsi anche di lasciare in ordine e in sicurezza il tuo appartamento.
Il secondo quesito, forse a parere di alcuni banale e discutibile ma ahimè verissimo, è il seguente: esistono realmente cat sitters più bravi, empatici, disponibili, educati che offrono un servizio migliore e più preciso di altri? La risposta è si. Meglio non considerare l’aspetto economico come prioritario, quando si tratta dei nostri bimbi pelosi. Risparmiamo si per andare in vacanza, ma anche per assicurare ai nostri amici a quattro zampe l’attenzione e la sicurezza che si meritano in nostra assenza.
Per quanto riguarda alla falsità accennata sopra, purtroppo, non è sempre facile riconoscere l’inganno e spesso lo si subisce a servizio iniziato o terminato. Io stessa, mi sono affidata in passato a presunti cat sitters, ritrovandomi di fronte a ‘casi umani’ sconcertanti, come quello ad esempio di una cat sitter che si spacciava come presente e attiva all’interno dell’appartamento, (ignara delle telecamere installate in ogni singola camera seppur ben visibili), invece totalmente assente e che effettuava un servizio ad orari personalizzati e tardivi rispetto alle abitudini dei miei gatti e alle mie richieste. Per non parlare di maltrattamenti da parte di un’altra ‘operatrice’ del settore, denunciata all’associazione che ce l’aveva inviata, la quale però ha negato ogni accaduto a favore dell’operatrice. Eppure anche questi personaggi, si concedono il privilegio di prezzi tutt’altro che compatibili con il servizio offerto.
Cosa dire, purtroppo, ci sono persone con specializzazioni e attitudini molto diverse e lontane dal mondo animale ma che decidono di avvicinarcisi, solo ed esclusivamente per una questione economica, per arrotondare e molti volontari perché le prospettive di guadagno si fanno interessanti e così via. Un modo facile (all’apparenza appunto) e veloce per guadagnare ma in quanto a passione per gli animali, davvero poca. E ahimè, non è sempre detto che il cat sitter a sua volta proprietario di un animale, sia la persona giusta a prendersi cura dei nostri di animali, ma tra i tanti, forse la più idonea a comprenderne le necessità.
Quando decidiamo di condividere la nostra vita con un amico peloso, o meglio, quando decidiamo di entrare a far parte della loro vita, soprattutto se si tratta della prima esperienza (ma non solo), non affidiamoci al caso. Non esiste errore più grande che far prevalere l’entusiasmo alle incombenze che un’adozione comporta.
Con questo, la mia intenzione non è quella di scoraggiare questo bellissimo atto d’amore, ma utilizzare il materiale raccolto nel corso della mia decennale esperienza con i felini, condividendolo con voi.
Partiamo col dire che adottare un gatto (soprattutto in questo particolare periodo storico), comporta costi di un certo tipo. Si, l’adozione spesso è gratuita, o richiedere solo un piccolo contributo per le spese sostenute per vaccinazioni e sterilizzazioni, ma poi? Sin da subito, chiediamoci quali saranno tutte le altre spese che dovremo affrontare. E non saranno poche. Questo per evitare di ritrovarci di fronte poi a spiacevoli situazioni, come quella di dover ridare indietro il micio all’associazione o all’allevamento che ce l’aveva dato in adozione o ancora peggio, optare per l’abbandono.
Fatta questa piccola premessa a tratti un po’ triste ma fondamentale, se, fatti due calcoli (nel vero senso della parola), i conti tornano, allora, mettiamoci subito alla ricerca di un gatto affine al nostro stile di vita e al nostro carattere e che sia compatibile con il contesto famigliare in cui viviamo (prendiamoci tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per decidere, anche anni, perché un animale da compagnia è PER SEMPRE!).
A questo punto, dal trasportino a casa, il percorso è brevissimo. Da quel momento, trascorreremo ore, giorni e anni insieme a lui/lei/loro e anche quando vivremo momenti di alti e bassi, e l’alternarsi di periodi di energia a quelli di stanchezza, al nostro micio, non dovrà mancare comunque nulla, sia in termini di affetto che di cure e di soddisfazione delle sue necessità.
E allora cosa piace al nostro gatto?
1. LA PULIZIA innanzitutto. La lettiera, intesa come come contenitore (ormai disponibile in una miriade di forme, aperte o chiuse), va lavata e disinfettata periodicamente. Il gatto è un animale estremamente pulito e prima o poi, darà segni di insofferenza e stress, se incomincerà a vivere a contatto con oggetti di cui fa un uso quotidiano sporchi e in generale se l’ambiente in cui si muove, verrà trascurato. Discorso simile, va fatto naturalmente per la sabbia, a cui andrebbe riservata però una riflessione ampissima, sia per la varietà di prodotti presenti sul mercato, sia per il rapporto particolare che ogni micio sviluppa nei confronti della propria lettiera. Un capitolo che definirei delicato e che magari tratterò in futuro.
Anche le ciotole della pappa e dell’acqua, meglio se in acciaio o ceramica e non in plastica, andrebbero pulite con frequenza, sopratutto se si vive in città e si usa l’acqua del rubinetto, super calcarea! Chi ha animali in casa, sa bene cosa vuol dire, passare le dita all’interno della ciotola e percepire quel fastidioso strato di calcare. Che oltretutto, mischiato all’acqua, non sarà proprio un toccasana per la salute del nostro peloso. Più volte, per i sittings, mi è capitato di portare con me, una bottiglia di aceto bianco (anche perché il suo costo, è davvero irrisorio e si aggira intorno ai €0,60). Riempio la ciotola (o il piatto, in base a quello che mi viene fornito), con acqua (calda è più efficace) e aceto, lascio in ammollo per il tempo del sitting, risciacquo bene e rimetto a terra una ciotola di acqua fresca e PULITA. Lo faccio perché trovo che sia un atto di grande rispetto e amore nei confronti dei miei clienti pelosi e non. D’altronde, chi avrebbe piacere di bere un bicchiere di acqua dal rubinetto, misto a materiale calcareo? Io, sinceramente no, ma sono una di quelle persone che sta ancora cercando una soluzione alternativa e valida all’acqua della bottiglia e per i suoi mici, nell’acqua delle fontanelle, ci mette il filtro.
Ma anche i giochi e i lettini stessi, se lavabili, ogni tanto, si ‘meritano’ una bella sciacquata e i nostri batuffoli ci saranno grati. Chi vive con i pets sa bene quanto sia gratificante per loro saltare su un letto a lenzuola e coperte cambiate e profumate. Per non parlare della pila di panni ancora da stirare (o stirati, ancora caldi di ferro da stiro!), luogo di pura goduria! Cosa dire. Il gatto è un animale che di pulizia se ne intende e spesso più degli esseri umani!
2. Lo so, la casa non dovrebbe assomigliare a un parco giochi, ma quando decidiamo di adottare un animale (d’altronde succede in presenza di bambini, perché no allora, con i nostri amici a quattro zampe?), non dobbiamo dimenticarci che l’ambiente diventerà il loro spazio principale, soprattutto se parliamo di gatti indoor che vivono solo o prevalentemente in casa. Creare un ambiente su misura (che non vuol dire per forza disordinato), oltre ad altri fattori importanti al benessere del gatto, sarà anche un modo per intrattenerlo mentre sarai via.
La scelta di diventare genitori di un micio, non è poi così diversa da altre scelte importanti che si fanno nel corso della vita. Come dicevo sopra, la decisione di adottare un gattino, non deve essere una scelta istintiva, come quella che si ha di fronte alla vetrina di un negozio di vestiti.
Vivere con un animale, vuole dire tante cose, tra le prime, avere una grande empatia nei loro confronti. E questa, per quella che è la mia esperienza, in alcune persone, manca totalmente, o meglio, manca quella relativa al rapporto animale/uomo. Sia chiaro. Con ciò, non intendo dire che queste persone non abbiano altri tipi di empatia, ma meglio evitare di forzare una relazione che fondamentalmente, non si stabilirà mai. Per noi, perché vivremo un rapporto fatto di maggiore fatica e frustrazione e per i nostri piccoli che non riuscendo a stabilire una connessione con noi, svilupperanno presto o tardi, segni di instabilità, tristezza e apatia e non godranno delle attenzioni che questa convivenza comporta.
Ho conosciuto persone che pur vivendo con un gatto ormai da molti anni e pur considerandolo parte della famiglia (perché che piaccia o meno è quello che diventerà, seppur nel ruolo di animale), si è limitata a dirmi ‘Ma alla fine è solo un gatto’. Un affermazione che è certamente da considerarsi da subito, come un campanello di allarme. Se lo si considera solo un gatto, forse è meglio non optare per ulteriori o future adozioni perché affermandolo, non gli si da il ruolo che si merita nel nostro cuore.
Poi, ci sono coloro che questa empatia, la svilupperanno grazie ai loro piccoli amici, nel corso del tempo. Eh si, perché gli animali ci cambiano dentro, ci mostrano e fanno emergere il nostro lato più sensibile e tantissime sfaccettature dell’amore, haimé, anche quelle di cui noi umani ci siamo in parte dimenticati.
Anche il tema del viaggio è sicuramente un argomento non trascurabile. Rimanere in forma e sereni per loro è fondamentale, come già spiegato precedentemente, ma lasciarlo troppo spesso a casa da solo, soprattutto se di micio ne abbiamo uno solo, può causare problemi comportamentali traducibili poi in dispetto e reazioni varie (agitazione immotivata, pipì sul letto, cacca fuori dalla lettiera e altro ancora). Perciò, se abbiamo in previsione di vivere una ‘vita spericolata’ come diceva Vasco Rossi in un suo brano, meglio optare per altri tipi di compagnia, sei d’accordo?
Aggiornato al 26 Novembre 2024
Ma parliamo del gioco e dei giocattoli. Un breve capitolo, non basterà a spiegarne preferenze e modalità, ma darne un’idea, sicuramente si.
Ormai, di giochini interattivi e non, ne sono stati inventati e lanciati sul mercato a migliaia, ma in realtà e qui mi spiace dover screditare un po’ il mercato del settore, di quelle migliaia, solo alcuni, regalano un feedback positivo in termini di accettazione del gatto, per non parlare di quello dei padroni che hanno investito in quell’oggetto. Il resto è storia come si dice.
Se avete avuto modo come me di interagire con diversi gatti, (ma anche un paio di esperienze ne sosterrebbero la tesi), vi sarete resi conto che in fatto di gioco, hanno predisposizioni molto differenti. Nel senso che amano giocare in maniera totalmente diversa e con oggetti diversi. E la cosa curiosa è che molti di coloro che condividono con loro la quotidianità, si sono accorti, di quanto siano felici di giocare con le cose più assurde (che assurde poi non sono) e semplici, trovate per casa e fuori.
Ed ecco che come il gatto che vive anche fuori casa, in grado di sfogare le sue naturali doti di cacciatore, quello indoor ha sviluppato una grande immaginazione. Infatti, non è difficile vederlo camminare per casa con una foglia in bocca strappata da una pianta sul balcone al posto della lucertola trovata nel giardino. Oppure, utilizzare i nostri mobili per rampicate memorabili al posto degli alberi del vicino di casa! Gli oggetti di intrattenimento di design, sia chiaro, rimangono solo una nostra prerogativa.
Insomma, ‘ad ogni gatto, il suo gioco’. Va personalizzato in base al carattere dell’animale, seguendo anche quelle che sono le sue predisposizioni naturali. Discorso a parte ma non troppo è quello che coinvolge un gatto con evidenti problemi comportamentali. Il momento dell’intrattenimento, dovrà essere mirato, in modo da ottenere, insieme ad altri abitudini, un atteggiamento nuovo e più ‘salutare’. In passato, ho avuto modo di osservare un comportamentalista in azione e mi ha lasciato davvero molto materiale su cui riflettere e che anche in questo capitolo, voglio condividerlo con voi.
Ad esempio, con un micio che è già per indole agitato e in cui prevalgono i momenti di eccitazione a quelli di calma, sarà preferibile evitare di sbandieragli istericamente davanti la classica asticella con topino, preferendo invece, giochi che stimolino la sua curiosità e la sua intelligenza. Quelli più statici per intenderci, in cui il micio non debba fare i salti mortali per raggiungere la sue ‘preda’ e che non lo lasci in un mood adrenalinico alla fine della sessione di gioco. L’uso del laser ad esempio, puntato nelle vicinanze del gatto è spesso molto apprezzato sia dai mici che dai padroni stessi, che dopo una giornata di lavoro, non hanno le forze di correre per la casa facendo le veci del topo! (…).
Se deciderai di di scegliermi come Nanny dei tuoi pelosetti, ti chiedo solo gentilmente di leggere quanto segue:
Ricordati di fornirmi tutte le informazioni (abitudini, necessità, problemi, ecc..), necessarie al benessere del tuo/tuoi peloso/i.
Ricordati di lasciarmi pappe (umido e secco) e sacchettini per la cacca a sufficienza, in modo che coprano tutto il periodo della tua assenza. Questo, per darmi la possibilità di dedicare l’intera durata del servizio, completamente al tuo/tuoi micio/i.
Ricordati di contattarmi per tempo, se per qualsiasi motivo, decidessi di rientrare prima o volessi prolungare i giorni della tua assenza, in modo da darmi la possibilità di accettare nuove richieste o rifiutarne.
Ricordati di indicarmi il mobile in cui sei solito/a conservare i medicinali (se il tuo micio, ne sta assumendo) e di posizionare il trasportino in un posto accessibile della casa, in caso di necessità (questo vale per tutti i mici). E di segnalarmi il nome del tuo veterinario di fiducia e il suo numero di telefono.
Ricordo inoltre ai gentili proprietari che il servizio di cat sitting da me offerto è inteso come cura e pulizia delle aree frequentate dal/dai micio/mici e non alla pulizia della casa. Questo, ancora una volta, per darmi la possibilità di trascorrere il tempo del pacchetto scelto, esclusivamente ai tuoi pelosi e per la specificità stessa del servizio offerto.
GRAZIE!